Riceviamo e pubblichiamo integralmente una interessante riflessione sul lionismo del Governatore Distrettuale Carlo Bianucci.

“Molti distretti e molti governatori, oggi come ieri, sono giustamente preoccupati dalla diminuzione dei soci e dall’esiguità numerica dei medesimi in vari club. Questi ultimi, in alcuni casi, sollecitano una fusione per essere più rappresentativi e maggiormente incisivi sul territorio d’appartenenza.
 
Dissento con coloro che ostacolano le fusioni, legati spesso alle statistiche da presentare e al numero complessivo dei Club in possibile diminuzione. Rispetto alla quantità numerica, ritengo molto più importante l’operatività dei club e che questa si concentri sui grandi temi sociali: il rispetto dei principi etici, la sussidiarietà, i modelli di partecipazione al bene comune, etc., legando così la nostra storia alla storia dell’umanità con un futuro da protagonisti.

Il lionismo oggi, infatti, non ha bisogno di soci tout court, né di tante parole, ma di soci che operino bene, con coerenza e convinzione, per rendere riconoscibile l’associazione, la più importante nel mondo.

Il nostro successo è legato al successo delle nostre iniziative ed al coinvolgimento di tutti i soci. Il lionismo di risposta e soccorso deve coniugarsi, oggi, con quello di sostegno all’azione istituzionale nella gestione della cosa pubblica, in maniera propositiva, con progetti di grande respiro sociale. I club hanno sempre offerto collaborazione alle istituzioni locali; occorre tuttavia fornire anche contributi di ideazione e progettazione di soluzioni utili all’equità sociale.

In questo senso ritengo significativo, piuttosto che focalizzarsi sul numero dei club, valutare se ci siano zone non adeguatamente coperte dalla nostra presenza, verificando la possibilità di creare nuove strutture, anche nella forma di “satelliti”, in base alla densità di popolazione, alle particolarità tipologiche dei potenziali soci e ai club presenti nell’area indagata, per rispondere meglio agli innumerevoli bisogni dell’uomo e influire sulla società. Tutto questo nel rispetto della trasparenza nei confronti di Club limitrofi, evitando motivazioni e risentimenti personali.
 
È la strada che ci consentirà di passare da un lionismo celebrativo e presenzialista, ad un Lionismo partecipativo, dove l’orgoglio di appartenenza si coniuga con la consapevolezza di essere utili.

È una sfida che dobbiamo accettare per affrontare con entusiasmo il nuovo centenario, dandoci una identità adeguata ai tempi.

Buon lavoro!
 
Carlo Bianucci